Da più di trent’anni Paola Cigarini, fondatrice e animatrice dell’associazione modenese Gruppo Carcere-Città, entra nel carcere di Sant’Anna di Modena allo scopo di incontrare i detenuti e di far dialogare il mondo di dentro con quello di fuori. Per il numero speciale sulla Tunisia abbiamo fatto a Paola alcune domande sui giovani migranti che popolano il carcere di Modena.
Nella cultura pagana i delfini erano i protettori dei naufraghi. Anche per Esteher Miracles, nome di fantasia, 40 anni, proveniente dalla Costa d'Avorio, è stato così.
Reine Dada, nome di fantasia, ha 50 anni e viene dalla Costa d'Avorio. Ha vissuto in un Cas di Nonantola per circa due anni. Da qualche mese è andata via. Un'altra volta.
Un giorno Z. è cambiata improvvisamente: era silenziosa e aveva un’aria di tristezza dipinta sul volto. Non sapevo cosa fosse successo, non avevo il coraggio di chiederglielo.
L’idea di cultura che con la Scuola Frisoun e con Touki Bouki ci sforziamo di mettere in circolazione è da intendersi come scambio piuttosto che come contenuti elaborati dall’alto da calare su quanti ne sono sprovvisti. Operazione complessa e che per essere perseguita necessita di un convincimento profondo: che la condizione di chi è dominato non si traduce sempre e per forza in passività e docilità.
Rami è lo pseudonimo di un ragazzo tunisino di 19 anni, arrivato da solo in Italia e accolto da minorenne in una comunità per minori del modenese da cui è uscito al compimento dei 18 anni. L’intervista è stata realizzata da uno degli educatori della comunità con cui Rami è rimasto in contatto.
La militanza della filosofa e attivista franco-algerina Houria Bouteldja si gioca tutta nel tentare di creare le condizioni per una solidarietà di classe tra subalterni bianchi (i bifolchi) e i subalterni immigrati o di seconda generazione (i barbari). Questa la sua idea di rivoluzione.